La Val di Cornia, ultimo spicchio meridionale della Costa degli Etruschi è un lembo di terra posto di fronte all'Isola d'Elba,   alle spalle della città di Piombino, che si protrae verso il   promontorio di Populonia e verso il mare, quasi a ricercare l’antica   congiunzione con tutto l’Arcipelago Toscano. Questa   terra, in larga parte sottratta agli stagni ed alle paludi che   caratterizzavano i suoi litorali fino al secolo scorso, rappresenta oggi   uno straordinario patrimonio di testimonianze ambientali e culturali,   che fanno di quest'area un'interessante alternativa rispetto alle   tradizionali mete turistiche: un luogo dove natura e archeologia si   amalgamano per farvi scoprire il fascino della "Toscana Minore". 
Una Toscana ancora non molto conosciuta ma turisticamente molto apprezzata da chi già l'ha scoperta.
Parco archeologico di Baratti e Populonia 
Compreso   fra le pendici del promontorio di Piombino ed il golfo di Baratti, il   parco si estende per circa 80 ettari. Comprende una parte significativa   dell’antica città etrusca ed in particolare le sue necropoli, le cave di   calcarenite per materiale da costruzione ed i quartieri industriali di   lavorazione del ferro. Populonia, unica città etrusca ad affacciarsi sul   mare, era uno dei più importanti centri commerciali del mondo antico.   L’estrema importanza dei corredi funerari caratterizzati da una notevole   quantità di materiale d’importazione, attestano la ricchezza della   società populoniese, in relazione soprattutto alla produzione   siderurgica e alla posizione strategica del suo porto marittimo. E’   possibile ripercorrere le tracce della lavorazione del ferro, dai cumuli   di scorie ancora oggi visibili sulla spiaggia, agli edifici   "industriali". Ben visibile, infine, una delle antiche cave di   calcarenite riutilizzata dal IV al II secolo a.C. come area necropolare   dove, attraverso i segni lasciati sul fronte di taglio, è possibile   ricostruire le tecniche di estrazione della pietra.
Parco archeominerario di San Silvestro 
  Il   Parco è compreso all’interno del sistema collinare dei monti di   Campiglia Marittima e si estende per circa 450 ettari. Queste colline,   di media altitudine, sono caratterizzate dalla presenza di ricchi   giacimenti minerari di rame, piombo, argento e zinco. A partire dal   periodo protostorico fino agli anni settanta, l’estrazione e la   lavorazione di questi metalli è stata l’attività principale di questo   territorio. Le tracce lasciate dalle lavorazioni minerarie e   metallurgiche etrusche, medievali, rinascimentali e moderne indirizzano   il visitatore verso la comprensione delle antiche tecniche di estrazione   e verso la storia di questo paesaggio minerario. Tra gli insediamenti   minerari, di particolare interesse è il castello medievale di Rocca San   Silvestro, fondato per volontà dei Conti della Gherardesca alle soglie   dell’anno Mille. Il particolare stato di conservazione dell’insediamento   ed il suo precoce abbandono, nel corso del XIV° secolo, ne fanno uno   degli esempi più interessanti per comprendere la vita, l’economia e la   cultura materiale della Toscana del medioevo. Un tratto del sistema   minerario (la galleria del Temperino) è stato inoltre aperto al pubblico   e costituisce un suggestivo percorso sotterraneo alla scoperta dei   vuoti di coltivazione antichi e moderni.
Parco costiero della Sterpaia 
  Situato   nel settore costiero meridionale, si estende per circa 230 ettari. E’   caratterizzato dalla presenza di un’importante foresta umida litoranea,   con presenza di querce plurisecolari, segnalate come alberi monumentali.   Si tratta di un relitto degli antichi ed originari boschi planiziari,   tipici delle piane retrodunali, che nel passato erano sottoposte ad   allagamenti ed impaludamenti stagionali. Gli alberi (frassini, ornielli,   roverelle), si sono quindi originati spontaneamente e si presentano nel   loro aspetto naturale.
Parco costiero di Rimigliano 
  Situato   nel settore costiero occidentale, si estende per circa 120 ettari. Si   tratta di un parco prevalentemente naturalistico, anche se sono ancora   visibili alcune torri del sistema costiero di avvistamento e controllo   di età medievale e moderna. Sono ben conservate la duna costiera, con la   vegetazione pioniera e la retrostante macchia mediterrane. Parte del   territorio del parco era anticamente un lago (lago di Rimigliano),   prosciugato fra la metà del XIX° e i primi decenni del XX° secolo. Oltre   agli aspetti vegetazionali, sono interessanti le evidenze che ci   riportano allo studio delle antiche aree palustri e dei laghi costieri   della pianura del Cornia.
Parco naturale di Montioni 
  Situato   tra le Valle del Cornia e del Pecora, nel sistema collinare tra Massa   Marittima e Suvereto, si estende per circa 8000 ettari: Queste colline,   di media altitudine sono coperte da boschi che costituiscono un   paesaggio vegetale strettamente legato all'azione antropica. La storia   di montioni è legata al carbone ed al taglio del bosco. Fin dal XIX°   secolo, infatti, le foreste di Montioni hanno rappresentato un serbatoio   di carbone per gli altiforni di Follonica ed hanno subito per questo   dei tagli massicci. Un altro aspetto caratteristico è la presenza di   giacimenti di allume (utilizzato per la concia delle pelli ed per il   fissaggio dei colori sui tessuti9 largamente sfruttati a partire dal XV°   secolo ed, in modo particolare, nei primi decenni del XIX° secolo,   quando i principi di Piombino, Felice ed Elisa Baciocchi, fondarono un   villaggio minerario (Montioni Nuovo), ancora oggi ben visibile con le   sue miniere a cielo aperto ed in sotterraneo, i forni ed i sistemi di   trasporto del materiale.
Parco forestale di Poggio Neri 
Situato   nell’area collinare nei pressi di Sassetta, si estende per circa 700   ettari, di cui 600 interamente boscati. Di grande interesse   vegetazionale e faunistico, presenta le caratteristiche tipiche del   bosco collinare maremmano con forte presenza di ungulati allo stato   libero.

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